Il dolore è talmente intimo e personale che non sempre si riescono a trovare delle parole per comunicarlo al mondo esterno. Induce alla chiusura in se stessi rendendo di volta in volta l’apertura più faticosa, ai limiti dell’insostenibile, al punto da sentirsi non più isolati nella propria sofferenza, ma al sicuro in essa: il Dolore diventa casa, culla, e il mondo fuori qualcosa di troppo pesante, ancora più doloroso del Dolore stesso, che non si è in grado di affrontare.
La sensazione ossessionante di non essere all’altezza del resto del mondo, induce a visualizzare come unica soluzione per non deludere sé stessi e gli altri, il restare al chiuso, al buio, immobili, soli.
Il Dolore fa pensare cose sbagliate, ma non è una bugia: è reale, fisico, concreto, anche se invisibile. E i familiari? Le persone vicine a chi è “chiuso nel dolore”, come vivono questa sua condizione? L’avere una
persona amata “murata in se stessa”, genera a propria volta dolore. Cosa succede quando gli affetti vengono a bussare alla porta di questo “rifugio di angoscia”? Come far comunicare il mondo fuori con il mondo dentro, limitando la sofferenza per entrambe le parti?

 

Io sono Verticale

di e con Francesca Astrei
Con il sostegno di Pallaksch ETS
Si ringraziano Carrozzerie n.o.t. e Nidoramai
Spettacolo vincitore del Premio della Giuria di DirectionUnder30 – Teatro Sociale di Gualtieri

Data Evento:
15/02/2025
Orario:
18:00
Date:

SCUOLA: 16/02/2026 ore 10:00

Artista:
Francesca Astrei

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