“Io sono un’amante dei sogni per amore di Johnny Panic, creatore di tutti i sogni.”
Quale sogno migliore per una ragazza negli anni Cinquanta che sposarsi e mettere su famiglia con un bellissimo uomo? Ma un sogno non è in effetti altro che un sogno e dietro l’incanto si nasconde l’abisso. Con questo abisso Sylvia Plath combatte per tutta la vita, perché è ovunque: è nei vestiti alla moda, è nelle argenterie, è nel mascara e nel rossetto e negli specchi luccicanti, è nelle canzonette è in ciò che ci si aspetta da una ragazza perbene, ma soprattutto, è dentro di lei ed è dentro di lui.
Questo abisso si riversa nelle parole, distorce i suoni, riluce nella campana di vetro che ci separa dalla realtà, che ci permette di vedere attraverso ma che non riusciamo in alcun modo neanche a scheggiare.
Questo abisso è la poesia, il luogo dove le cose si ribaltano nel loro doppio, e sono insieme il proprio contrario: dove la storia di una ragazza che si è uccisa è anche la storia di una scrittrice che è diventata immortale.
Per amore di Johnny Panic
Di Annick Emdin
Regia Annick Emdin, Silvia Lazzeri
Con Chiara Bentivegna
produzioni Binario Vivo
