Alla fine della favola Il pesciolino d’oro di Puškin l’anziana moglie del pescatore, spinta da una febbre di accumulo illimitato di ricchezza, ha perso tutto.
Ora Orsòla si prepara a pescare da sola, a sopravvivere a se stessa.
Cattura il pesciolino d’oro a cui vuole fare la pelle, lo sventra e vi trova un fagotto avvolto in una coperta termica, una bimba dalla pelle scura. La rianima, la scaccia come un insetto, infine la guarda in viso e la culla.
È la storia di una relazione – inaspettata e indesiderata – che le trasforma entrambe, un rapporto d’amore non convenzionale. Un contatto sconvolgente tra mondi lontanissimi, come possono essere esotiche e tuttavia familiari e intime le relazioni tra generazioni, come tra bisnonna e nipote. Come tra vecchi e nuovi cittadini, autoctoni e migranti, pescatori e pesciolini d’oro.
L’incontro con l’Altro è sempre uno shock e un rispecchiamento.
Due marionette ibride a taglia umana e un’attrice cantano una storia contemporanea di solidarietà e convivenza. In un mondo che dondola e periodicamente crolla l’unica ricchezza è quella umana: siamo tutti sulla stessa barca.
Spettacolo di marionette e ombre pensato per bambine e bambini dai 5 anni. Adatto anche a pubblico adulto e famiglie.
Temi: rapporto tra le generazioni, rapporto tra le culture, migrazioni, libertà di movimento
Orsola e il pesciolino d’oro
uno spettacolo di ORTIKA
ideazione, regia e marionette Alice Conti
drammaturgia Alice Conti e Chiara Zingariello
sguardo e cura dell’animazione Valeria Sacco /Riserva Canini
disegno luci Alice Colla
disegno sonoro Dylan Alexander Lorimer
in scena Alice Conti
co-produzione Teatro della Caduta e Il Mutamento Torino
con la complicità di Ferrara OFF e LabArca Milano
Finalista Scenario Infanzia 2020
menzione speciale Premio Nazionale Teatro per ragazzi “Emanuele Luzzati” 2024